Nonostante sia importante la tempestività, non è mai troppo tardi per avere una chiusura denti corretta
Uno dei problemi più frequenti per la salute della bocca, che può riguardare persone di tutte le età, è quello di avere dei denti storti. Non si tratta soltanto di un difetto meramente estetico, capace di rovinare il sorriso e di compromettere la propria autostima. Infatti il manifestarsi di questo fenomeno è spesso sintomo di una cattiva salute orale dato che, una dentatura non correttamente allineata, impedisce un’efficace pulizia e predispone lo sviluppo di altre patologie come le carie. Ma una cattiva occlusione dentale aumenta anche il rischio di malattie a carico delle gengive, ad esempio la parodontite.
Nonostante alcune credenze comuni non è mai troppo tardi per intervenire. Per fare questo il fattore imprescindibile è certamente quello di rivolgersi ad un professionista del settore odontoiatrico capace di studiare il caso specifico e scegliere la terapia migliore. Vediamo insieme quali sono le cause che portano alla nascita di questo disturbo e i rimedi che possono essere impiegati.
Le cause più comuni dei denti storti
Non dobbiamo mai dimenticare che la sofferenza dei nostri denti può provocare altri disturbi al nostro corpo, come ad esempio alla postura o al cuore. I denti storti, chiamati anche affollamento dentale, da un punto di vista tecnico appartengono alla categoria delle malocclusioni. Questo termine viene spesso utilizzato per indicare una cattiva chiusura tra le due arcate. Ma quali sono i fattori principali che possono portare alla loro comparsa?
- Genetica: si tratta della causa più comune. Prevede una eccessiva discrepanza tra i denti e l’osso in cui sono inseriti. Uno dei casi che in odontoiatria si riscontrano più frequentemente è quello del canino che non riesce ad erompere nella maniera corretta.
- Perdita precoce di un dente da latte: in situazioni come questa può essere pregiudicata la corretta comparsa del dente permanente. Si verifica in quanto, nel momento in cui manca un dente, quelli adiacenti tendono ad avvicinarsi tra loro, chiudendo lo spazio utile.
- Presenza di un dente sovrannumerario: È un caso più raro rispetto agli altri. Viene spesso definito anche come ‘dente in più’ che tende ad occupare una posizione non prevista.
Qualunque sia il motivo scatenante bisogna rivolgersi ad un odontoiatra. Questo, oltre a valutare l’occlusione dentale, studierà anche i rapporti ossei tra mascella e mandibola, fondamentali per analizzare il problema del paziente e decidere il modo migliore per risolverlo. Insieme alla visita clinica, quello che è imprescindibile è una corretta diagnosi, la quale deve definire gli obiettivi del trattamento.
Apparecchi fissi e mobili
Nonostante esistano delle soluzioni che possono essere messe in pratica in ogni fase della vita, per trattare i denti storti la tempestività gioca un ruolo fondamentale. È un disturbo che spesso suscita preoccupazione anche nei genitori, i quali temono per l’allineamento denti del proprio figlio. In realtà, soprattutto con i gradi passi avanti compiuti in campo odontoiatrico negli ultimi anni, la risoluzione del disturbo, nella maggior parte dei casi, non è complicata. Sicuramente una delle terapie migliori da mettere in pratica è quella di iniziare ad utilizzare un apparecchio, in grado di risolvere la patologia in tempi relativamente brevi e in maniera definitiva.
Esistono principalmente due categorie principali:
- Apparecchio fisso: sono costituiti da piccoli attacchi metallici che vengono applicati su ciascun dente. Sono legati l’uno con l’altro tramite un archetto metallico che scorre lungo tutte le placchette, seguendo in maniera perfetta tutta l’arcata dentaria.
- Apparecchio mobile: questi non vengono fissati da uno specialista ma sono indossati e rimossi dal paziente stesso. Negli ultimi tempi hanno avuto un grande successo dato che, essendo spesso trasparenti, rappresentano un’ottima soluzione anche da un punto di vista estetico. Naturalmente la loro azione dipende da quanto il soggetto è costante nell’utilizzo (almeno 16-18 ore al giorno).
Nei casi più gravi, quando ad esempio i denti storti dipendono da un palato eccessivamente stretto, l’estrazione può essere una valida alternativa.